IL TRADITORE

Il traditore, il mio primo romanzo, è una vicenda che vorrebbe far riflettere sui pregiudizi e le contraddizioni della società, sulla tolleranza verso il prossimo e l'accettazione del diverso, seguendo l'avventura di Daphne e Ishaan a metà tra il reale e il fantastico.

La figura chiave del romanzo è il giovane Ishaan, un escluso, ripudiato da un lato per la sua natura (di cui non vi svelo niente!) e dall'altro per le sue idee rivoluzionarie (ma non per questo cattive e sbagliate). 

Un accenno alla trama

Dopo l'oscura morte della madre, la giovane Daphne cerca nella danza hip hop una distrazione dal dolore. Cinque anni più tardi, ormai diciottenne, è vittima di una serie di strane coincidenze che mettono a repentaglio la sua vita, ma un misterioso ragazzo dall'aspetto insolito, Ishaan, riesce sempre a trovare il modo di salvarla e, in un secondo momento, si offrirà di proteggerla da qualcosa di oscuro, pur senza rivelare niente di sé.I due diventano presto amici inseparabili, ma il ragazzo nasconde un segreto e, a sua volta, un passato difficile.

A poco a poco, proprio grazie all'arrivo di Ishaan, Daphne potrà far luce sul proprio destino e su quello della madre, ma la loro amicizia sembra destinata a non poter durare. Perché? Quali forze lo impediscono?

Una verità di cui l'umanità intera sembra essere all'oscuro giocherà sulle vite di questi ragazzi, trasportando il lettore in un'atmosfera a metà tra la fantasia e la realtà.



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Foto di Davide Grillo
Foto di Davide Grillo

Un piccolo brano estratto da "Il traditore" esposto nella Via Letteraria durante l'evento SanSaPalooza. La foto è stata scattata da Davide Grillo.

"...Ma essere diversi non vuol dire per forza essere malvagi, non significa diventare un pericoloso nemico. Eppure l'universo intero, a volte, si lascia ingannare da pregiudizi che, seppur infondati, agli occhi delle masse appaiono dogmi assoluti." 


Riporto qui una recensione scritta da Giacomo Marletta dopo la lettura del romanzo

"Il Traditore" è un libro semplice.
Si proprio così, infatti la prosa della giovane Alessia, al suo primo romanzo, è molto lineare.
Per narrare le avventure di Daphne e Ishaan, sceglie una narrazione in terza persona, si parla quindi di narratore eterodiegetico e questo risulta ben chiaro fin dall'inizio.
Lo stile è semplice, l'autrice non ci vuole stupire con la sua scrittura, tramite particolari artifici retorici o sovrapposizione dei campi indicali, Alessia non sperimenta, Alessia scrive, Alessia comunica!
La sua scrittura è così posta al servizio della storia, al servizio della sua fantasia e della nostra; trascrive e racconta, quello che accade nella mente di Daphne, soprattutto, ma non commenta mai!
Le avventure dei nostri piccoli eroi, di cui non vi parlerò per non precludervi la lettura del nostro romanzo, risultano così semplici e pure; vengono collocate in un confine idilliaco, fra amore e amicizia, che, per la mentalità che domina il mondo oggi, si potrebbe definire per certi versi utopico.
Mi ha molto affascinato che, nonostante la protagonista sia Daphne, e questo risulti evidente fin dall'inizio, il titolo riprenda il dramma di Ishaan, che impariamo a conoscere solo a romanzo in corso. Il romanzo, in effetti, ha un titolo molto particolare, che, scusate il gioco di parole, trovo particolarmente azzeccato: fa infatti riflettere sulla relatività e parzialità del giudizio, influenzato prepotentemente dal punto di vista di che lo esprime.
Come scriveva un famoso aristocratico meneghino nell'800 "la ragione e il torto non si dividono mai con un taglio così netto che ogni parte abbia soltanto dell'una o dell'altro" (Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi).
Detto questo nulla vieta di farci la nostra idea, di parteggiare per Daphne e Ishaan, come fa Alessia tra le righe, quasi in punta di piedi, o per la parte avversa, se lo riteniamo opportuno!
Infatti, a prescindere da tutto, Ishaan è un traditore, almeno quanto il libro che racconta la sua storia meriti di essere letto.
Ve lo consiglio...

(Giacomo Marletta)


UN BRANO ESTRATTO DA "IL TRADITORE"

«Secondo te, c'è vita lassù?»

Erano giunti in una piazzetta al cui centro si innalzava una fontana illuminata da un'intensa luce azzurra che colorava splendidamente i sottili getti d'acqua. Era circondata da un muretto di pietra e Ishaan si alzò sulle punte dei piedi per issarsi sopra, aiutando Daphne a salire al suo fianco.

La pietra era fredda e il primo istinto della ragazza fu quello di sollevare le gambe e rannicchiarle al petto; Ishaan si accorse del suo improvviso fremito e le posò un braccio sulle spalle, stringendola a sé per riscaldarla.

L'acqua alle loro spalle zampillava creando giochi di forme e riverberi spettacolari; Daphne non la ricordava così bella, dato che non l'aveva vista di sera da parecchio tempo e durante il giorno la luce azzurra era spenta. La osservò per un po', al di sopra della spalla di Ishann, cercando di impregnare il cuore e la mente di quel magnifico istante.

Lui rispettava il suo silenzio, trattenendola accanto a sé.Daphne si lasciò scivolare e appoggiò la testa sulle gambe del ragazzo, rivolgendo gli occhi al cielo notturno come amava fare sul pavimento della sua terrazza.

«Com'è bello il cielo, stanotte» mormorò.

Sollevò gli occhi anche Ishaan. «Già».

Le stelle tremolavano come minuscole fiaccole e parevano osservarli silenziosamente dall'alto. Daphne notò che Ishaan le guardava con occhi particolari: era come se sapesse molto su di loro, come se fosse complice con loro di qualche segreto.

«Secondo te, c'è vita lassù?» le chiese il ragazzo, all'improvviso.

Era una domanda alla quale Daphne aveva già cercato di rispondersi più volte, durante le ore di permanenza sotto le stelle.

«Se anche ci fosse qualcuno sarebbe troppo lontano» disse.

«Cosa vuoi dire?»

«Che probabilmente non riusciremmo mai a incontrarci»

«Ma c'è qualcuno

«Io penso di sì» affermò Daphne.

Ishaan fece un mezzo sorriso. «Sei molto fantasiosa»

«Non sono fantasiosa» obiettò lei. «È pura probabilità. Ci sono così tanti pianeti lassù, non può essere che siano tutti disabitati. Non credi?»

«Io credo che finché non se ne ha la prova davanti agli occhi non si può dire niente» replicò lui.

«Okay, tu sei di quelli che: se non vedo, non credo»

«Può darsi»

«Quanto scommettiamo?»

«Cosa?»

«Che c'è vita, da qualche parte»

«Daphne, non scherzare»

La ragazza ridacchiò. «Non sto scherzando. Avanti, cosa scommetti?»

Ishaan sospirò. «E va bene. La mia storia» disse. «Scommetto la mia storia»

Daphne lo guardò perplessa.

«Se vinci tu, ti racconterò la mia storia» promise lui. «Ma se vinco io...»

Daphne sorrise, maliziosa. «Non vincerai»

«E chi te lo dice? Nessuno scoprirà domani ciò che non è stato scoperto fino a oggi»

«Me lo dice il cuore» sussurrò lei. «Io lo sento. Lassù ci dev'essere qualche segreto. Lo scopriremo».

Ishaan la guardò con dolcezza e non disse più nulla.

Lei rimase con la testa sulle sue gambe a guardare il cielo, fantasticando sui suoi mondi immaginari.


Alessia Santangeletta

tratto da Il traditore

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