Riflessioni su "Esterno" di Emanuele Riva

01.04.2020

Ho avuto il piacere di leggere "Esterno", il nuovo lavoro di Emanuele Riva: si tratta di un fumetto, una storia breve ma in grado di sollevare parecchi quesiti sulla nostra vita e sulla nostra società.

Il libretto vede protagonista un mondo in cui tutte le persone sono obbligate per legge ad indossare una maschera; se non lo fanno, verranno cacciate dalla città senza più possibilità di farvi ritorno.

Significativa la scelta della maschera, oggetto simbolico oltre che fisico: in questo mondo distopico, dove la natura è così distante e sconosciuta e la città "non si ferma mai", è la maschera stessa la cosa più importante ed obbligatoria, forse a significare che l'immagine esterna conta più dell'interiorità, che l'apparenza deve nascondere l'essenza, che la finzione è un dettame a cui nessuno deve sottrarsi se vuole vivere in società. Pena l'esclusione, l'esilio forzato.


Un uomo decide di lasciare la sua città per scoprire come sia il mondo dei "senzavolto", ovvero di chi è stato cacciato, e durante il cammino si pone delle domande. Non solo quindi un viaggio fisico, ma anche interiore, alla ricerca di verità, di risposte.

Attraverso gli incontri e i dialoghi, anche il lettore ha modo di riflettere insieme a lui: sono giuste tali regole stabilite ed imposte? O forse il sistema è in errore? Come si è arrivati al punto di cacciare degli esseri umani solo perchè non si sono adattati?

Si scopre a poco a poco una civiltà incatenata, schiava del lavoro a tal punto da subire un processo di alienazione, dove la maschera si ripresenta nuovamente come metafora principale e azzeccatissima. Un mondo che, per mantenere un certo "ordine", ha creato un sistema rigido e discutibile, condannando chi tenta di opporsi, di ribellarsi e di agire secondo il proprio pensiero. E' possibile che non ci sia un altro modo? si chiede una ragazza incontrata lungo il cammino nelle terre dei senzavolto. E qui ciascuno di noi si ritrova a riflettere sul nostro reale sistema, sulle nostre abitudini, regole e schemi. Un mondo, il nostro, che forse non si discosta molto da quello raccontato da Emanuele in queste pagine...

Dal punto di vista artistico, le tavole di "Esterno" sono molto belle e colpiscono al primo sguardo: costruzioni architettoniche surreali e sfondi paesaggistici fanno da cornice a figure particolari, a partire dal personaggio protagonista. I tratti, veloci e decisi ma anche talvolta morbidi e sinuosi, danno vita a forme filamentose molto suggestive, talvolta con splendidi dettagli.


In conclusione, mi complimento con Emanuele per questa sua opera, sicuramente ben riuscita e interessante sia dal punto di vista contenutistico che strettamente artistico. Una prova che mi permette di augurargli un seguito nel mondo del fumetto, perché ha la stoffa. Una piccola opera che non mancherà di portarvi notevoli spunti di riflessione.

Lascio a voi lettori il gusto della sorpresa di scoprire il finale della storia... Potrete trovare presto il libro nelle fumetterie!


(Alessia Santangeletta)


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